La struttura


Le origini

Il nome “La Meridiana”, con cui si identifica l’intero complesso, nasce da due motivazioni principali:

  • un orologio solare, detto appunto “meridiana”, campeggia sul frontespizio centrale del corpo storico;
  • si vuole promuovere un ritmo di vita scandito non più dai tempi frenetici, cui purtroppo soccombiamo, ma da quelli più vicini e in sintonia con i ritmi della natura.

Il primo nucleo insediativo della struttura, tutto in pietra viva, con giochi di archi e nicchie nelle strutture parietali coronate da una volta a botte in tufo, risale al 1875, così come si evince dall’incisione sull’architrave dell’ingresso originario, ed è opera di santermani che, in 115 anni, attraverso più generazioni, l’hanno allargata ed arricchita.

Nei primi anni del 1900 aggiungono, infatti, alla modesta ma possente struttura esistente, altri ampi locali, in tufo a faccia vista con tetto a volta ed archi a tutto sesto, che rendono intercomunicanti i vari ambienti. Infine, negli anni ’70 del secolo scorso, vi hanno edificato un capannone ed altri piccoli locali per il ricovero degli animali (mucche, pecore e poi galline, maiali e conigli) e la custodia delle attrezzature per la coltivazione dei campi circostanti.
E’ stata acquisita dalla famiglia Cardinale/Tafuno nel 1990, in totale stato di abbandono e degrado. Dopo un indispensabile, parziale ed adeguato intervento di ristrutturazione, il complesso è stato utilizzato per diversi anni come luogo di incontro per gli eventi privati della famiglia.

Nel 2006 il cortile interno che mette in comunicazione i vari corpi di fabbrica è stato lastricato a formare spazi connessi ma indipendenti geometricamente che richiamano “u iazz” delle masserie pugliesi, arricchiti da fasce di verde autoctono.
Con l’ultimo, più complesso, intervento di riqualificazione, iniziato nel 2013, messo in opera anche con il contributo del GAL (Gruppo di Azione locale), che ha visto il recupero e risanamento delle strutture più antiche e quasi il totale rifacimento dei volumi di più recente costruzione, si intende mettere la struttura a servizio:

 

  • della trasmissione dei saperi, con l’obiettivo, quindi, di ripercorrere e far esplorare alle nuove generazioni la tradizione delle varie colture contadine;
  • dell’ integrazione socio-ambientale delle diversità, con la presenza di professionalità specifiche, atte ad offrire strumenti per il raggiungimento delle “autonomie”, con l’organizzazione di “settimane residenziali”.

Un percorso che intendiamo fare attraverso la realizzazione di alcuni progetti promossi dallo stesso GAL con la “Masseria Didattica”, la “Masseria Sociale” e l’ ”Affittacamere”.

Il progetto

La struttura è stata progettata e pensata come l’incontro tra tradizione e innovazione, materiali locali e tecniche costruttive sperimentali.
La Meridiana è composta da tre corpi di fabbrica, che si affacciano sull’ ampio piazzale interno:
nel corpo principale, che vede il susseguirsi di ambienti antichi e contemporanei, si colloca, a due terzi della sua lunghezza, il foyer, con il desk della récéption e l’accesso ai servizi, da cui si diramano i vari spazi:

  • da una parte troviamo l’area professionale, con i tre studi per gli specialisti e la direzione generale, l’area conferenze, per eventi e corsi di formazione, con circa 70 posti a sedere e l’area ricreativa, un ampio spazio per le attività di gruppo dei ragazzi;
  • dall’altra parte è allocato un altro ampio soggiorno, con annessa cucina, che funge da punto di ristoro e relax, grazie ad una loggia che chiude l’edificio su giardino riservato.

Le 6 camere da letto sono racchiuse in una seconda struttura completamente riprogettata e ideata per accogliere, sotto una copertura in legno segnata da tagli di luce zenitale, un gioco di volumi articolati a soddisfare le varie esigenze.


Ognuna dispone di bagno interno e aria condizionata. Due camere possono comodamente accogliere persone con disabilità, grazie alla progettazione di servizi ad hoc.
Nei vuoti creati dalla successione ritmica, sempre diversa, delle camere “aggrappate” all’involucro dell’edificio, che mantiene una struttura unitaria, come l’originaria stalla, si inseriscono spazi per la prima colazione e piccoli soggiorni per rapide socializzazioni.

L’intera struttura è priva di barriere architettoniche.

L’area esterna, delimitata dai tradizionali muretti a secco, si estende per oltre 10.000 mq, all’interno dei quali sono coltivati alberi di ulivo, di mandorli e di vari tipi di frutta (ciliegie, fichi, mele, melograni, giuggiole, corbezzoli e albicocche).
Piccoli appezzamenti sono riservati alla coltivazione di ortaggi, anche per l’apprendimento didattico.
L’accesso ai locali avviene tramite un viale, che si apre tra spazi verdi e conduce ad un ampio parcheggio, ben illuminato, così come tutti gli spazi esterni.